Dimmi di che colore sei e ti dirò...

I colori primari sono tre, rosso, giallo, blu, e il mix produce i colori secondari: arancione, verde, viola, ma si possono ottenere infinite gradazioni e sfumature cromatiche. Il nero è dato dalla somma dei colori primari ovvero giallo, rosso e blu. Sono tre le categorie principali dei colori: freddi (blu, verde, viola, argento), caldi (giallo, arancio, oro, rosa, rosso) e neutri (marrone, beige, nero, bianco, grigio) e ognuno ha un significato ben preciso.
Esistono diversi studi sullla reazione psicologica delle persone al colore, ma non si può parlare di una vera e propria scienza del colore.
Certamente il colore non è solo una reazione ottica ma è strettamento connesso alle emozioni che cambiano anche secondo il contesto cromatico in cui le persone vivono. Non è un caso per esempio che le case lungomare dei borghi antichi in Liguria siano tutte in tinte pastello.
In passato, egiziani e cinesi utilizzavano consapevolmente il colore per favorire determinati stati di coscienza. “Il colore è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull’anima.” scriveva il pittore Wassily Kandiski e che dire del giallo dei girasoli e del blu della notte nei quadri di Van Gogh!
Oggi gli effetti emotivi dei colori sono oggetto di studio del neuromarketing per capire come orientare le scelte dei consumatori.
In sociologia, la Spiral Dynamics di Clare Graves e Don Edward Beck, introduce una categorizzazione delle persone per colore, dal rosso, il livello dei bisogni primitivi, al giallo, livello dei più evoluti, tutti sempre presenti in ognuno di noi come un DNA atavico e pronti a guidare i nostri comportamenti secondo il tipo di esperienza in cui siamo coinvolti.

di Annalia Martinelli
giornalista